End of Waste: carta cartone e altri materiali. A che punto siamo?

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Con il recepimento del “Pacchetto economia circolare alle porte, la normativa end of waste acquista un’importanza ancora maggiore rispetto al passato. Se poi il passato è turbolento come lo è stato per la disciplina della “cessazione di qualifica di rifiuto” in Italia – in questo articolo ne ripercorriamo le tappe fondamentali – il tema può essere definito a buon diritto caldo anzi bollente. La conferma degli obiettivi europei per il 2035 di riciclo e recupero dei rifiuti e di limitazione di smaltimento in discarica, infatti, costringono a una vera e propria “corsa agli impianti” su tutto il territorio nazionale. Impianti nei quali i rifiuti dovranno cessare di essere tali per trasformarsi in nuova “materia prima seconda”: impianti che, senza l’approvazione di appositi regolamenti che autorizzino il recupero di una vasta gamma di materiali, sono ancora ben lontani dall’essere realizzabili.

End of Waste in progress

Al culmine dell’estate 2020, proprio mentre prendono forma i decreti che modificheranno il Testo Unico Ambientale in direzione di una maggiore “circolarità”, è ancora lungo l’elenco dei regolamenti end of waste in lavorazione. Questi i rifiuti al momento in iter per tornare a essere materiali:

  • pastello di piombo da riciclo di batterie altri rifiuti contenenti piombo;
  • plastiche miste (recupero meccanico e recupero chimico);
  • carta e cartone da macero;
  • pulper;
  • inerti da spazzamento stradale;
  • rifiuti da costruzione e demolizione;
  • terreni sottoposti a bonifica tramite bio-remediation e soil-washing;
  • oli alimentari esausti;
  • vetro sanitario;
  • fanghi provenienti da rifiuti organici urbani;
  • vetroresina;
  • ceneri di altoforno derivanti dalla produzione di ghisa;
  • scarti di acciaieria.

End of Waste: tocca adesso a carta e cartone

Dopo il decreto che rende possibile il recupero dei PFU, i penumatici fuori uso, in Gomma Vulcanizzata Granulare firmato nell’aprile scorso e il recente annuncio del REcer, il Registro nazionale delle autorizzazioni rilasciate e deli esiti delle procedure semplificate, ci apprestiamo alla prossima tappa nel lungo percorso di definizione della nuova disciplina nazionale end of waste: è la volta dei rifiuti in carta e cartone.
Lo schema di regolamento relativo alla cessazione della qualifica di rifiuto per questi materiali, notificato in via preventiva alla Commissione europea lo scorso 5 giugno 2020, si trova adesso nel cosiddetto periodo di “status quo” cioè in attesa del via libera dell’UE o di eventuali osservazioni da parte degli altri Stati membri o di qualunque soggetto interessato. Un momento fisiologico all’iter di gestazione delle “regole tecniche” nelle quali rientra anche la normativa EoW: nella migliore delle ipotesi, ovvero in assenza di osservazioni e richieste di modifica, potrà essere adottato dall’Italia a partire dal 7 settembre 2020.
Il decreto, composto di sette articoli e tre allegati, detterà i criteri e i requisiti specifici nel rispetto dei quali i rifiuti di carta e cartone cessano di essere considerati tali ai sensi e per gli effetti dell’art. 184-ter del D.Lgs. 152/2006. Il recupero dovrà avvenire “esclusivamente in conformità” alle disposizioni contenute nella norma UNI EN 643 Carta e cartone – Lista europea delle qualità unificate di carta e cartone da riciclare, nel rispetto dei requisiti di qualità ovvero dei criteri che saranno elencati nell’allegato 1 del regolamento. Lì saranno specificate anche le necessarie verifiche sui rifiuti in ingresso al “ciclo del riciclo” e sulla carta e cartone recuperati.
L’allegato 2 definirà, invece, i possibili reimpieghi della materia così recuperata, che potranno avvenire nell’industria cartaria stessa oppure “in altre industrie che li utilizzano come materia prima”.
L’allegato 3, infine, contiene lo schema di Dichiarazione di conformità come previsto all’art. 5 del decreto, da redigersi per ogni lotto di carta e cartone recuperato, dei quali dovranno essere conservati dei campioni presso l’impianto di recupero per almeno un anno di tempo.

Il ruolo dei sistemi di gestione nella nuova disciplina end of waste

Il decreto EoW per carta e cartone in corso di approvazione conferma il ruolo strategico dei sistemi di gestione aziendale e delle relative certificazioni: quando non rappresentano un requisito necessario a ottenere l’autorizzazione al recupero, ne facilitano comunque i processi o, non di meno, la compliance ai regolamenti.
All’art. 6, la nuova disciplina rende infatti obbligatorio, per il produttore di carta e cartone recuperata, l’adozione di un sistema di gestione per la qualità certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001.
Allo stesso modo, le imprese che operano secondo un sistema di gestione ambientale in osservanza alla norma UNI EN ISO 14001 oppure registrate ai sensi del Regolamento EMAS possono avvalersi di facilitazioni quali il dimezzamento dei tempi di conservazione dei campioni dei lotti di materiale recuperato.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti, i nostri esperti, forti di più di trentotto anni di esperienza nell’industria cartaria e nella gestione dei rifiuti, sono a tua disposizione. Contattali telefonando allo 0583.40011 oppure scrivendo a ambiente@ecolstudio.com

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