End of Waste: il nuovo Registro nazionale delle autorizzazioni REcer

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Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del D.L. 21 aprile 2020, il Ministero dell’Ambiente ha ufficializzato l’istituzione e il funzionamento del Registro nazionale delle autorizzazioni rilasciate e degli esiti delle procedure semplificate concluse (REcer). Lo strumento si è reso necessario in seguito alla recente innovazione del Testo Unico Ambientale con l’aggiornamento, nell’art. 184-ter, c. 3-septies, della disciplina sulla cessazione della qualifica di rifiuto (end-of-waste):

Al fine del rispetto dei principi di trasparenza e di pubblicità, è istituito presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare il registro nazionale per la raccolta delle autorizzazioni rilasciate e delle procedure semplificate concluse ai sensi del presente articolo. Le autorità competenti, al momento del rilascio, comunicano al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare i nuovi provvedimenti autorizzatori emessi, riesaminati e rinnovati nonché gli esiti delle procedure semplificate avviate per l’inizio di operazioni di recupero di rifiuti ai fini del presente articolo. […]

Una piattaforma elettronica interoperabile

L’art. 2 del D.M. 21 aprile 2020 individua nella piattaforma telematica “Monitor-piani” lo strumento con il quale sarà realizzato il REcer. Istituita dal Ministero dell’Ambiente presso l’Albo nazionale gestori ambientali, dialogherà sia con il Catasto dei rifiuti, di cui all’art. 189 del D.Lgs. 152/06, sia con il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti istituito dal D.L. 14 dicembre 2018 n° 135, poi convertito dalla L. 11 febbraio 2019 n° 12.
In questo modo, sarà così realizzata una piattaforma unica interoperabile di informazioni, cioè nella quale i dati confluiranno dai vari registri e saranno interrogabili e interscambiabili tra i vari canali, al fine di raggiungere gli obiettivi di trasparenza e pubblicità massime prefissati dal legislatore.

Come funzionerà il REcer?

La compilazione del REcer avverrà esclusivamente a opera delle Autorità competenti, che provvederanno a inserire i dati sulla base della tipologia di provvedimento:

  1. Autorizzazioni ordinarie: nella prima sezione saranno archiviati i provvedimenti che autorizzano esplicitamente le attività end-of-waste, rilasciati dalle Autorità competenti ai sensi degli artt. 208, 209 e 211 del D.Lgs. 152/2006;
  2. Procedure semplificate: in questa seconda area saranno raccolti gli esiti delle procedure semplificate di recupero rifiuti, come previsto dall’art. 184-ter del Testo Unico Ambientale.

La consultazione del REcer sarà riservata, almeno in una fase iniziale, agli enti istituzionali quali il Ministero dell’Ambiente, l’ISPRA e le ARPA regionali.

Quando sarà operativo il REcer?

È ragionevole credere che il Registro non entri in funzione prima dell’autunno 2020: l’operatività sarà ufficialmente comunicata dal Ministero dell’Ambiente attraverso un apposito link sul proprio sito web.
Superata la prima fase in cui, come abbiamo visto, la compilazione e la consultazione saranno riservate alle sole Autorità competenti, verosimilmente nel corso del 2021 tutti i soggetti coinvolti nella gestione dei rifiuti potranno avere accesso alla piattaforma.
Per raggiungere gli obiettivi di trasparenza e pubblicità dichiarati dall’art. 184-ter, infatti, ogni operatore dovrà essere in grado di verificare la posizione degli altri attori con i quali interagisce nella gestione dei rifiuti. Ad esempio, nel caso di un trasportatore, il REcer sarà di aiuto per verificare che l’impianto di conferimento disponga delle necessarie autorizzazioni a recuperare i rifiuti a esso destinati.

 

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