Pneumatici fuori uso: firmato il decreto End of Waste

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Nella giornata di mercoledì 1° aprile, il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha presentato il decreto End of waste per la gomma riciclata dei pneumatici fuori uso (PFU). Dopo la recente pubblicazione delle Linee guida del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente sull’applicazione della disciplina end of waste, e pur in un momento difficile come l’emergenza Coronavirus, va dunque a segno un altro importante passo avanti in direzione dell’economia circolare in Italia.
Il decreto, che si avvia ora alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, si pone l’obiettivo di definire le procedure di riciclo dei penumatici fuori uso per garantire una maggiore qualità dei materiali risultanti dagli impianti di trattamento, così da consentire un reimpiego effettivo e in tutta sicurezza in nuovi cicli produttivi.

 

I pneumatici fuori uso in Italia

Sono circa 400.000 le tonnellate di pneumatici che ogni anno arrivano a fine vita in Italia. Attualmente, di queste solo la metà vengono riciclate grazie alla società consortile Ecopneus, il principale attore nazionale che da più di dieci anni si impegna nel recupero e nella gestione circolare dei penumatici fuori uso.
Le circa 100 aziende nazionali che si occupano della raccolta, del trasporto e del recupero di questi preziosi materiali, producono granulato e polverino di gomma reimpiegato per lo più nella produzione di asfalti stradali, nell’impiantistica sportiva, nell’edilizia civile e urbana.

 

Le novità del decreto end of waste – PFU

Il nuovo decreto metterà finalmente gli impianti di riciclo nelle condizioni di inquadrare il materiale in uscita dai propri processi, ora definito “Gomma Vulcanizzata Granulare”, garantendo un prodotto certificato, di qualità e sicuro, all’utilizzatore finale. Tra le principali innovazioni, il testo prevede i seguenti obblighi:

  • gli impianti dovranno dotarsi di sistemi di lavaggio dei penumatici fuori uso in ingresso, idonei a eliminare le impurità superficiali;
  • gli impianti dovranno far svolgere campionamenti e analisi sul materiale riciclato in uscita;
  • ogni lotto di produzione di materiale riciclato dovrà essere certificato.

 

Dal profilo Facebook del Ministro Costa:

Questo che vedete in foto è il decreto End-of-Waste per gli pneumatici esausti.
Finalmente la filiera del riciclo degli pneumatici esausti è arrivata a dama con la mia firma. Sono 400mila tonnellate di rifiuti che ogni anno entrano nel mercato e che da oggi non sono più un problema ma una risorsa. Cosa significa? Linfa all’economia green, un nuovo tassello per la ricostruzione del Paese post Covid19. Oltre 1.000 posti di lavoro e 25 aziende che in Italia già lavorano per far diventare gli pneumatici asfalti stradali, campi di calcio, granulo da utilizzare per l’edilizia e panchine. Un indotto che è tendenzialmente in crescita e porta lavoro tutelando l’ambiente.
Questo è un passo importante che si collega al decreto sui prodotti assorbenti (pannolini) già firmato e in vigore, e quello che firmerò, spero entro giugno, sulla carta da macero, che riguarda 6,5 milioni di tonnellate di rifiuti che diventeranno risorsa.
Il ministero, come ho già detto, è rallentato in questi giorni, ma non fermo. Questa notizia è un raggio di luce in un momento oscuro e difficile. Dobbiamo ripartire con forza, cambiando anche l’economia, dal sistema vecchio lineare di produzione infinita in contrasto alle risorse limitate che la terra ci dà, a una economia circolare: produrre meno da fonti primarie e ricominciare il ciclo da materiale come gli pneumatici esausti. Dobbiamo cambiare modo di progettare gli oggetti, pensare già in fase di produzione alla loro vita successiva.
Non abbiamo alternative, o così o non ci sarà futuro per noi.”

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