Vietati i prodotti in plastica monouso, via libera alle bioplastiche: votato l’emendamento in Senato

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Mercoledì 28 ottobre 2020, in Commissione Bilancio del Senato è stato votato un emendamento alla Legge di delegazione europea circa il divieto dei prodotti in plastica monouso.

La Direttiva 904/2019 che limita la diffusione dei prodotti in plastica monouso sul mercato comunitario, infatti, come abbiamo visto in questo articolo, deve essere recepita dagli Stati membri entro il 2 luglio 2021; dal giorno seguente, il 3 luglio 2021, non potranno più essere venduti sul mercato comunitario i seguenti prodotti:

  • bastoncini cotonati, esclusi quelli per utilizzo medico;
  • piatti e posate di ogni tipo;
  • cannucce, escluse quelle per utilizzo medico;
  • agitatori per bevande;
  • aste per palloncini, escluse quelle per utilizzo industriale o professionale;
  • contenitori in polietilene espanso, con o senza coperchio, usati per alimenti dal consumo immediato, quali ad esempio i contenitori per fast food, esclusi i contenitori per bevande, i piatti e gli involucri contenenti alimenti;
  • tazze in polistirene espanso, con o senza coperchio.

Entro il 3 luglio 2024, invece, i prodotti commercializzati dovranno rispettare i nuovi requisiti di progettazione ed etichettatura richiesti dalla direttiva.

La Legge di delegazione europea 2019, la cui discussione generale si è conclusa il 15 ottobre, è ora al vaglio per gli emendamenti.

Il senatore Andrea Ferrazzi, capogruppo del Partito Democratico in commissione Territorio e Ambiente, ha comunicato, attraverso il profilo Instagram del PD, la votazione sull’emendamento relativo al veto ai prodotti in plastica monouso, annunciando lo sblocco alla produzione dei prodotti equivalenti in bioplastica:

Contemporaneamente diamo la possibilità di produrre gli stessi oggetti con plastica biodegradabile e compostabile e con percentuali crescenti di materia prima rinnovabile. Un doppio storico vantaggio: da una parte spingiamo la transizione Green salvaguardando le nostre terre e i nostri mari, dall’altro sosteniamo le nostre aziende che in questo settore sono all’avanguardia a livello internazionale, generando in tal modo ricchezza e lavoro”.

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