Recepimento SUP: ok a plastiche compostabili e a coating polimerici se non ci sono alternative

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Il recepimento della Direttiva SUP è ormai prossimo: il 5 agosto il Consiglio dei ministri ha approvato dodici decreti legislativi per dare attuazione a norme europee, tra i quali quello relativo alla direttiva 2019/904/UE sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, anche detta “Direttiva SUP – Single-Use Plastic Products”.

Come abbiamo visto in questo articolo, il recepimento italiano ha mostrato fin da subito l’intenzione di introdurre alcune importanti innovazioni rispetto al testo originario europeo, disallineando la bozza del decreto dalla direttiva. All’approvazione in CdM tali innovazioni restano confermate:

  1. Il decreto di recepimento esclude dall’applicazione della SUP gli articoli monouso in plastica compostabile secondo gli standard UNI EN 13432 e UNI EN 14995 prodotti con almeno il 40% di materia prima rinnovabile ovvero biobased; soglia che salirà al 60% a partire dal 1° gennaio 2024;

  2. Sono esclusi dall’applicazione della direttiva anche i poliaccoppiati cioè i prodotti con coating polimerico in proporzione inferiore al 10% del peso dell’articolo, purché non siano un componente strutturale principale del prodotto finito.

Tali eccezioni, specifica la bozza di decreto, sono ammissibili a patto che non vi siano alternative riutilizzabili ai prodotti in plastica monouso oggetto della direttiva e destinati al contatto con alimenti (indicati nella Parte B dell’Allegato) e per casi specifici quali, ad esempio, i circuiti controllati di mense di strutture pubbliche per garantire livelli idonei di igiene e sicurezza e qualora l’impatto ambientale sia minore di quello relative alternative riutilizzabili.

È inoltre confermata, per tutti i prodotti oggetto della direttiva, la possibilità di commercializzare le scorte di magazzino fino ad esaurimento, purché sia documentabile l’acquisto prima della data di entrata in vigore del testo cioè il 3 luglio 2021.

Non è ancora chiaro se sia confermata o meno la terza innovazione del testo di recepimento italiano rispetto al dettato europeo, cioè l’inclusione dei bicchieri in plastica nella lista dei prodotti soggetti a riduzione di consumo. Non resta che attendere l’approvazione in Senato e la pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale.

Questo è quanto si legge sul comunicato stampa del Consiglio dei ministri:

Il decreto recepisce la cosiddetta “Direttiva SUP” (Single Use Plastics), volta a prevenire e ridurre l’impatto sull’ambiente di determinati prodotti in plastica e a promuovere una transizione verso un’economia circolare introducendo un insieme di misure specifiche, compreso un divieto a livello europeo sui prodotti in plastica monouso ogniqualvolta siano disponibili alternative. La direttiva, che si basa sul principio “chi inquina paga”, prevede una riduzione quantitativa ambiziosa e duratura del consumo di questi prodotti entro il 2026.

In linea con la politica dell’UE sui rifiuti, gli Stati membri sono tenuti a monitorare il consumo di prodotti in plastica monouso per i quali non esiste alternativa e le misure adottate, riferendo alla Commissione europea i progressi compiuti. Inoltre, devono garantire che siano messe in atto disposizioni sulla responsabilità estesa del produttore relativamente agli attrezzi da pesca contenenti plastica e devono monitorare e valutare gli attrezzi da pesca in plastica, in vista di definire obiettivi di raccolta a livello europeo.

Alcuni prodotti in plastica monouso immessi sul mercato devono recare una marcatura chiaramente leggibile e indelebile sull’imballaggio o sul prodotto stesso.

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