Martedì 24 novembre 2020 Assocarta ha presentato la XXI edizione del Rapporto Ambientale dell’Industria Cartaria Italiana dal titolo, emblematico, L’economia bio-circolare della carta, in partnership con Legambiente. La collaborazione tra l’associazione dei cartari italiani e la più importante organizzazione ambientalista italiana sottolinea l’impegno concreto dell’industria cartaria nel dialogare con stakeholder e interlocutori ambientali con la massima trasparenza, al fine di individuare punti forti e criticità del proprio percorso di sostenibilità.
L’evento si è tenuto in presenza dei Presidenti di Assocarta Lorenzo Poli e di Legambiente Stefano Ciafani, dell’On. Roberto Morassut Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Vicepresidente di Confindustria con delega all’Ambiente Maria Cristina Piovesana.
In apertura, l’Onorevole Morassut ha da evidenziato l’importanza e l’urgenza di un potenziamento e un riequilibrio del parco impianti nazionale per lo sviluppo di una reale economia circolare, sottolineando l’opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e ponendo l’accento sulla normativa end of waste ancora in progress. Questi i punti fondamentali per consentire al settore cartario un più deciso sviluppo in direzione di una maggiore sostenibilità, realizzabili solo grazie a una forte sinergia tra gli enti, gli operatori e le imprese.
Il Presidente di Assocarta Lorenzo Poli ha poi illustrato i numeri della questione, fotografando l’attuale rapporto tra il comparto e l’ambiente. Pur nelle criticità derivanti dalla pandemia e a fronte di una produzione globale in lieve flessione, si sono registrati trend positivi in settori strategici del comparto quali le carte per usi igienico-sanitari (+ 2,4%) e per imballaggio (+ 2,7%). Il prodotto cartario si conferma, quindi, di interesse strategico per il paese e, sottolinea Poli, non può essere dissociato da una più ampia riflessione in termini di sostenibilità.
Gli indicatori ambientali evidenziano una tendenza al miglioramento delle performance ormai prossima a un asintoto. Questo potrebbe indicare il raggiungimento, da parte dei nostri impianti, delle best practices nella gestione delle risorse: un risultato al quale il comparto lavora da anni e che ci vede protagonisti e pionieri in Europa e nel mondo, ma che non dobbiamo considerare un punto di arrivo. Sono molte, infatti, le sfide del prossimo futuro. Ecco gli ambiti di miglioramento individuati da Poli:
- Progredire nel processo di decarbonizzazione;
- Migliorare l’efficienza energetica;
- Mantenere un approvvigionamento delle fonti sostenibili;
- Incrementare la capacità di riciclo;
- Migliorare la qualità della raccolta differenziata;
- Valorizzare gli scarti del riciclo;
- Valorizzare l’utilizzo di fanghi per la produzione di biometano;
- Avere un quadro normativo coerente.
Nel complesso, l’indice di circolarità del settore si attesta ben oltre la media nazionale del 17%: il comparto è circolare al 50,2%. Un risultato che dimostra il primato del cartario nell’economia circolare: per capire di che cosa stiamo parlando, sono 10 le tonnellate di materiale riciclato al minuto nel nostro Paese, e con le prossime ripartenze post-covid possiamo arrivare velocemente a 12 tonnellate/minuto.

Successivamente, Maria Cristina Piovesana ha evidenziato la necessità della sinergia tra Governo e imprese, focalizzandosi in particolare sul superamento delle barriere non tecnologiche allo sviluppo circolare del comparto. È fondamentale, in primis, dotare il Paese degli impianti necessari a prendersi cura del prodotto cartario “dalla culla alla tomba” e di nuovo alla culla.
Le imprese, ribadisce Piovesana, sono parte della soluzione alla crisi in atto nel Paese. Ci sono le risorse, c’è la tecnologia, c’è la volontà di far ricerca e di dialogare con il legislatore per progredire insieme, c’è il desiderio di farsi promotori di una nuova cultura tra i cittadini. Ripartire e crescere è possibile, a patto di lavorare tutti insieme, con rispetto e attenzione reciproci, verso un obiettivo condiviso.
Infine, Stefano Ciafani ha fatto il punto sull’“occasione persa” del Pacchetto Economia Circolare, ponendo l’accento sulla nuova opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e auspicando una solida sinergia tra associazioni ambientaliste e industriali, al fine di ottenere e investire al meglio i fondi europei del Next Generation EU.
Il Rapporto Ambientale dell’Industria Cartaria Italiana può essere consultato e scaricato sul sito di Assocarta.