Macchine alimentari e Food Contact, come mettersi in regola?

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Plastica e gomma, metallo, vetro e altri materiali: siamo sicuri che i componenti delle nostre macchine alimentari siano idonei al contatto con gli alimenti? Come abbiamo visto in questo articolo, i rischi derivanti dalla migrazione delle sostanze chimiche sugli alimenti sono di vario tipo e possono realizzarsi in ogni momento della filiera alimentare: dalla produzione al confezionamento, dal trasporto alla commercializzazione, al consumo finale.
Un chiaro esempio è rappresentato dalle problematiche derivanti dalla presenza di bisfenolo A nel policarbonato e in altre tipologie di materiali destinati al contatto con gli alimenti, inclusi alcuni componenti delle macchine alimentari: il dibattito sulla effettiva pericolosità per la salute umana di questa molecola è ancora aperto ed è d’obbligo la massima attenzione. In questo articolo abbiamo affrontato i rischi derivanti da un’esposizione eccessiva al bisfenolo A e abbiamo visto come possiamo prevenirli.

 

Macchine e alimenti: un rapporto critico

La fase di produzione, in particolare, presenta elevate criticità in relazione alla complessità delle macchine alimentari che intervengono nel processo: ogni superficie dei macchinari, ogni prodotto o sostanza utilizzata in associazione a questi può interagire chimicamente con gli alimenti con i quali entra in contatto, con conseguenze anche gravi per la salute umana.
Se a tale contesto si aggiunge una normativa in continua evoluzione e ancora non del tutto armonizzata a livello comunitario, si comprende facilmente la necessità, da parte degli operatori, di mettere in atto un’efficace strategia di prevenzione nella gestione dei processi di produzione degli alimenti e, dunque, nei confronti delle macchine alimentari in primis, onde minimizzare importanti rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori e per il proprio business.

 

Dalla Direttiva Macchine ai Regolamenti Food Contact

La “Direttiva Macchine” n° 2006/42/CE definisce il quadro normativo delle macchine alimentari. In particolare, al punto 2 dell’allegato I, stabilisce i criteri che le macchine devono rispettare per “evitare qualsiasi rischio di infezione, di malattia e di contagio”.

Per esempio, ogni componente della macchina alimentare deve avere una superficie liscia, per non accumulare sostanze organiche e creare le condizioni per eventuali batterizzazioni, ed essere perfettamente lavabile. Il momento di lavaggio di una macchina, per quanto riguarda la probabilità di migrazione di sostanze sugli alimenti, è proprio uno dei più critici: per non correre questo rischio, occorre attenersi strettamente alle indicazioni del costruttore, impiegando sostanze adatte all’operazione e avendo cura di eseguirla nei modi indicati. Le sostanze che compongono solventi e lubrificanti sono solo alcune di quelle che potrebbero migrare sugli alimenti, rappresentando un rischio tossicologico per la salute umana, realizzabile attraverso l’ingestione o l’inalazione.

Ecco perché diviene essenziale redigere un dossier tecnico che contenga la valutazione più dettagliata e approfondita possibile dei rischi ai quali gli alimenti sono sottoposti nel contatto con la macchina alimentare, e le soluzioni per minimizzarli. Si tratta di un documento utile a garantire il produttore in caso di controversie, l’unico strumento in grado di attestare il concreto impegno a individuare ed eliminare i possibili rischi.

Occorre poi vagliare i Regolamenti Food Contact vigenti, assicurandosi di rispettare i criteri per la categoria specifica di sostanze, se presenti. In questa fase, è altresì necessario assicurare la compliance al Regolamento 2006/2023/CE sulle Buone Pratiche di Fabbricazione dei materiali e degli oggetti destinati al contatto con gli alimenti, verificando se per il settore di interesse siano state emanate linee guida specifiche.

 

Macchine Alimentari, come prevenire i rischi?

Prevenire è sempre la migliore delle soluzioni. Nel caso delle macchine alimentari, significa dotare ogni macchina del proprio dossier food contact, con la documentazione necessaria a testimoniare il proprio impegno nel conoscere e limitare i relativi rischi. Il consiglio è sempre quello di affidarsi ad aziende strutturate e con esperienza, e non al professionista di turno, in grado di guidarci nell’esame e nella redazione delle dichiarazioni di conformità e nella valutazione dei rischi.

Un Operatore Tecnico o un Responsabile della Qualità o degli Acquisti, un R&D o un Sales Manager oppure un Business Operator del settore sanno bene che, con la recente entrata in vigore del D.Lgs. 29/2017, il cosiddetto “Decreto sanzionatorio MOCA”, sono in arrivo controlli più frequenti e rigidi su materiali e macchinari destinati al contatto con gli alimenti.

Per maggiori informazioni scrivi ai nostri esperti a productsafety@ecolstudio.com

 

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