La strategia europea per la sostenibilità del tessile

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La Commissione europea ha avviato una serie di consultazioni pubbliche al fine di rendere più circolare e sostenibile l’industria tessile. La prima si è conclusa il 2 febbraio scorso; la seconda, tenutasi sul portale Have Your Say, è terminata il 4 agosto.

Il tessile, settore strategico per il Green Deal europeo

Il tessile è stato individuato dall’UE quale settore strategico e prioritario per aprire la strada verso un’economia circolare e carbon neutral all’interno del Green Deal, del Piano di Azione per l’Economia Circolare e nella Strategia industriale europea. Inoltre, nel documento Identifying Europe’s recovery needs, che ha accompagnato la comunicazione Europe’s moment: Repair and Prepare for the Next Generation, la Commissione ha delineato l’impatto della pandemia COVID-19 sull’ecosistema industriale del tessile nell’UE, identificandone le esigenze di ristoro alla luce delle debolezze attuali e previste, sia dal lato della domanda che dell’offerta.

Contro il fast-fashion

Il tessile e l’abbigliamento costituiscono un ecosistema industriale diversificato che copre diverse catene di valore e tipi di prodotti. L’industria impiega 1,5 milioni di persone, distribuite in più di 160.000 aziende nell’UE, la maggior parte delle quali sono PMI, con un fatturato annuo di 162 miliardi di euro nel 2019. Nonostante la sostenibilità sia un trend in crescita nei consumatori dell’industria tessile e della moda, gli europei consumano in media 26 kg di prodotti tessili per persona all’anno – una quota significativa di questi proviene da paesi non comunitari. Ogni articolo viene usato per un periodo sempre più breve, con il risultato di 11 kg di rifiuti tessili pro capite annui (l’effetto del fenomeno soprannominato fast-fashion).

Gli obiettivi della Strategia europea per la sostenibilità del tessile

L’obiettivo principale è creare le condizioni affinché il settore tessile europeo diventi più competitivo, sostenibile e resiliente, tenendo conto dei suoi punti di forza e delle sue vulnerabilità, in particolare dopo un lungo periodo caratterizzato da delocalizzazioni e ristrutturazioni, e riducendo i suoi impatti ambientale e sociale. Tale strategia, inoltre, dovrà essere coerente e complementare a tutte le altre iniziative nell’ambito del Green Deal europeo.

L’iniziativa faciliterà e incoraggerà un uso ottimale del Recovery Plan e degli investimenti sostenibili, tanto nella progettazione di nuovi materiali e di nuovi modelli di business, quanto nei processi produttivi e nelle infrastrutture esistenti anche dal punto di vista della capacità produttiva. Digitalizzazione e riciclo saranno i due focus principali: si sosterranno le tecnologie necessarie per la produzione di tessuti innovativi e circolari, anche al fine di prevenire il rilascio di microplastiche nell’ambiente.

Nuovi obiettivi di riutilizzo e riciclo

Per stimolare e sviluppare più efficacemente il mercato europeo dei tessuti sostenibili e circolari, la strategia prevede la definizione di obiettivi di riutilizzo e riciclo e di includere questi parametri nei criteri per accedete agli “appalti verdi” (Green Public Procurement).
Tali obiettivi dovranno essere definiti attraverso un dialogo tra l’ecosistema industriale e le parti interessate (istituti di ricerca, associazioni di consumatori, società di investimento, Stati membri e società civile), anche al fine di renderli il più possibile misurabili e raggiungibili nel breve termine, e di poterne monitorare con più efficacia l’attuazione nella fase successiva dell’iniziativa.

Tra le criticità che la Strategia si propone di affrontare e risolvere al fine di rendere il comparto più performante in termini di economia circolare, non vi sono soltanto gli effettivi e attuali impedimenti a una produzione più sostenibile, ma anche la presenza di sostanze chimiche preoccupanti e le inefficienze nella raccolta e nel riciclo dei rifiuti tessili in ogni Stato membro.

Nuovi modelli di business

In una seconda fase, saranno identificate azioni specifiche e orizzontali da implementare lungo tutta la catena di valore del tessile e in un più ampio contesto di mercato, così da migliorare il design della sostenibilità facilitandone l’attuazione attraverso processi produttivi più sostenibili. Un’attenzione particolare sarà riservata agli stili di vita dei consumatori europei e a nuovi modelli di business in grado di renderli più sostenibili, primo fra tutti il “prodotto come servizio”. L’iniziativa promuoverà l’applicazione di etichette di qualità ecologica come l’Ecolabel UE e cercherà di massimizzare le sinergie all’interno della Nuova agenda del consumatore e dell’iniziativa Bauhaus.

Verrà anche considerato il ruolo della responsabilità estesa del produttore nella promozione dei tessili sostenibili e del trattamento dei rifiuti tessili secondo la gerarchia dei rifiuti, e verrà sostenuta l’introduzione dell’obbligo per la raccolta differenziata dei rifiuti tessili entro il 2025.

Più responsabilità sociale

Last but not least, la Strategia dovrà rafforzare la protezione dei diritti umani, la prevenzione dei rischi nei confronti dell’ambiente e il rispetto della dovuta diligenza attraverso le catene di valore, compreso il miglioramento della tracciabilità e della trasparenza. Infine, saranno incentivati la cooperazione e i partenariati internazionali, compresi gli aiuti al commercio, finalizzati all’implementazione di modelli di consumo e di produzione più sostenibili, anche per quanto riguarda l’utilizzo del suolo, delle risorse idriche e delle sostanze chimiche.

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