Green Deal UE: il Nuovo Piano di Azione sull’Economia Circolare

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La Commissione Europea ha pubblicato il Circular Economy Action Plan, il Nuovo Piano di Azione sull’Economia Circolare “per un’Europa più pulita e competitiva”. Questa strategia rappresenta uno dei principali interventi del Green Deal europeo, ovvero il nuovo programma per la crescita sostenibile dei Paesi membri, che punta adesso in maniera più decisa verso l’economia circolare spingendo in direzione del riciclo e del riutilizzo di materiali e prodotti.

A oggi infatti, come ricorda lo stesso Frans Timmerman, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, “molti prodotti smettono di funzionare troppo facilmente, non possono essere riutilizzati, riparati o riciclati” e soltanto il 12% dei materiali viene reimmesso in cicli produttivi. Di fatto, l’Europa è ancora lontana dagli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Agenda 2030. Ma proprio questo sensibile gap può rappresentare un’opportunità per le imprese: uno degli obiettivi di questo nuovo Piano è, infatti, l’aumento del PIL comunitario dello 0,5% entro il 2030 grazie alle nuove misure di economia circolare che, si stima, creeranno circa 700.000 nuovi posti di lavoro.

Ecodesign e sostenibilità dei prodotti

Il nuovo Piano di Azione sull’Economia Circolare intende rivoluzionare il modo stesso in cui i prodotti sono concepiti, intervenendo con misure da attuare lungo l’intero ciclo di vita: dalla progettazione al riutilizzo o al recupero.
La novità più importante si preannuncia sulla fase di design: in arrivo nuove norme per incrementare la durabilità, la riusabilità e la riparabilità dei prodotti. La nuova iniziativa legislativa sul “prodotto sostenibile” sarà probabilmente realizzata estendendo la direttiva “Ecodesign” 2009/125/CE a un più ampio ventaglio di beni e, in particolare, ai prodotti ICT.
Sostenibilità anche in quanto assenza di sostanze inquinanti o dannose all’ambiente e alla salute umana: le nuove norme prenderanno in considerazione anche la composizione chimica delle materie prime impiegate nella realizzazione dei prodotti, incentivando l’utilizzo di materiali sicuri e riciclati.

Right to repair

Proprio il “diritto alla riparazione” è una delle priorità del nuovo Piano di Azione sull’Economia Circolare. Entro il 2021, la Commissione europea si pone l’obiettivo di migliorare la riparabilità dei prodotti, superando l’annoso problema dell’obsolescenza programmata.
A tale scopo, saranno varati:

  • Nuove misure affinché i produttori forniscano informazioni affidabili ai consumatori circa la durata e le prestazioni ambientali dei prodotti;
  • Nuove regole per ridurre il green-washing;
  • Nuovi criteri minimi obbligatori per gli “appalti verdi”.

Gli interventi del nuovo Piano di azione europeo sull’Economia Circolare

Riassumendo, questi sono gli ambiti dell’economia sui quali interviene il nuovo Piano di Azione europeo sull’Economia Circolare:

  • Prodotti per i consumatori:
    • Definizione del divieto di obsolescenza programmata, con relativo obbligo per le imprese a garantire determinate prestazioni ambientali;
    • Istituzione di un “diritto alla riparazione”;
    • Potenziamento dell’efficacia dell’Ecolabel europea;
    • Riduzione dei rifiuti elettronici;
    • Ampliamento della direttiva Ecodesign ai prodotti ICT;
    • Proposta di caricabatterie comuni per tutti i prodotti;
  • Rifiuti:
    • Armonizzazione della raccolta dei rifiuti;
    • Revisione della normativa sulla spedizione dei rifiuti, facilitando gli spostamenti all’interno del mercato unico;
    • Revisione delle norme su end-of-live vehicles;
  • Plastica:
    • Nuovi criteri di verifica per le dichiarazioni di sostenibilità sulle materie plastiche a base biologica e biodegradabili;
    • Proposta di un accordo globale sulla plastica entro il 2021 in merito a progettazione, uso e gestione dei rifiuti della plastica;
  • Tessile:
    • Nuova strategia con approccio premiante e non punitivo;
    • Sostegno a materiali e processi circolari, alla trasparenza dei prodotti e alla tracciabilità;
  • Agricoltura:
    • Promozione del riuso dei terreni;
    • Stanziamento di fondi europei per sostenere l’uso di rifiuti organici e residui per produrre energia (biofuels) e prodotti bio-based;
  • Chimica:
    • Revisione delle norme comunitarie sulle restrizioni alle sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RoHS);
    • Definizione di nuovi valori limite per determinate sostanze nei rifiuti, ai sensi del Regolamento Persistent Organic Pollutants (POPs);
  • Batterie:
    • Definizione di una nuova normativa che definisca criteri di sostenibilità e promuova l’uso di materie prime riutilizzabili;
    • Istituzione di una banca dati per monitoraggio delle batterie e dei relativi costituenti.

“Esiste un solo pianeta Terra, eppure da qui al 2050 consumeremo risorse come se di pianeti ne avessimo tre,” ha dichiarato Virginijus Sinkevičius, Commissario responsabile per l’Ambiente, gli oceani e la pesca. “Il nuovo piano renderà la circolarità la norma nelle nostre vite e accelererà la transizione verde della nostra economia. Interventi orientati al futuro creeranno opportunità commerciali e di lavoro, sanciranno nuovi diritti per i consumatori europei, sfrutteranno l’innovazione e la digitalizzazione e garantiranno che nulla vada sprecato, come succede in natura.”

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