VIVIFIR: la vidimazione telematica del Formulario Rifiuti

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Vidimazione Virtuale del Formulario di Identificazione dei Rifiuti (VIVIFIR): dall’8 marzo 2021 sarà attivo su tutto il territorio nazionale il nuovo servizio di Unioncamere/Ecocerved.

VIVIFIR, verso la nuova tracciabilità dei rifiuti

Si tratta del primo atto verso il sistema di tracciabilità dei rifiuti e, in particolare, dell’applicazione del nuovo art. 193, c. 5, D.Lgs. 152/2006 ovvero della generazione di FIR vidimati telematicamente attraverso i portali web delle Camere di commercio:

“…in alternativa alle modalità di vidimazione di cui al comma 3, il formulario di identificazione del rifiuto è prodotto in format esemplare, conforme al decreto del Ministro dell’ambiente 1° aprile 1998, n. 145, identificato da un numero univoco, tramite apposita applicazione raggiungibile attraverso i portali istituzionali delle Camere di Commercio, da stamparsi e compilarsi in duplice copia. La medesima applicazione rende disponibile, a coloro che utilizzano propri sistemi gestionali per la compilazione dei formulari, un accesso dedicato al servizio anche in modalità telematica al fine di consentire l’apposizione del codice univoco su ciascun formulario. Una copia rimane presso il produttore e l’altra accompagna il rifiuto fino a destinazione. Il trasportatore trattiene una fotocopia del formulario compilato in tutte le sue parti. Gli altri soggetti coinvolti ricevono una fotocopia del formulario completa in tutte le sue parti.”

VIVIFIR: come funziona?

Il servizio è erogato senza alcun costo per l’utente e può avvenire online oppure attraverso li sistema gestionale in dotazione all’azienda previa integrazione.

Per la vidimazione online è necessario accedere al portale www.vivifir.ecocamere.it e autenticarsi tramite identità digitale (CNS, SPID, CIE) specificando l’impresa o l’ente per conto della quale si intende operare. La prima registrazione deve essere effettuata da un rappresentante dell’organizzazione, il quale potrà autorizzare altri eventuali utenti a richiedere i codici con cui vidimare i FIR. A ogni accesso, infatti, VIVIFIR verifica che l’utente sia effettivamente legittimato a eseguire l’operazione in nome dell’impresa.

Una volta verificata l’identità dell’utente, l’applicativo fornisce un codice univoco e un QR-code, e li attribuisce a un modello di FIR in bianco del tutto simile a quelli tradizionali, cioè quello approvato dal DM 145/98.

A questo punto il formulario dovrà essere stampato in duplice copia e compilato con le informazioni richieste come d’abitudine. Queste due copie “originali” rimarranno una al produttore e l’altra al destinatario finale, mentre al trasportatore dovrà restare, necessariamente, una fotocopia.

VIVIFIR, un sistema di vidimazione alternativo

Si noti che, come evidenziato dall’art. 193, c. 5, TUA sopra citato, si tratta di un sistema alternativo a quello tradizionale, il che significa che quest’ultimo è sempre vigente e applicabile.
Si tratta, infatti, di una soluzione transitoria in vista del RenTri ovvero del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti tanto atteso dopo l’abolizione del SISTRI, e che già presenta notevoli vantaggi: non doversi più recare presso gli uffici pubblici preposti per la vidimazione e il risparmio dei costi per l’acquisto dei FIR.

Per maggiori informazioni, i nostri esperti sono sempre a tua disposizione!
Contattali scrivendo a ambiente@ecolstudio.com

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