Dal 1994, il 16 settembre di ogni anno si celebra la Giornata internazionale per la preservazione dello strato di ozono. Istituita dall’Assemblea delle Nazioni Unite, mira a sensibilizzare popolazioni, enti e aziende di tutto il mondo sull’importanza di questo prezioso strato di gas per la salute dell’intero pianeta.
La scelta di celebrare questa giornata il 16 settembre è dovuta alla ricorrenza della firma del Protocollo di Montreal del 1987, quando la comunità internazionale si è impegnata, per la prima volta, a limitare il fenomeno del “buco dell’ozono”.
Il buco dell’ozono
L’ozonosfera è contenuta nella parte più bassa della stratosfera, a circa 15-40 km di altitudine: è di fondamentale importanza per la vita sul nostro pianeta poiché filtra gran parte delle radiazioni UV-B provenienti dal Sole.
Nei decenni scorsi, più precisamente a partire dagli anni Settanta, lo strato di ozono si è andato progressivamente assottigliando fino a formare un vero e proprio buco. La causa è da ricercarsi nelle emissioni delle attività produttive contenenti composti di bromo e cloro, capaci di catalizzare reazioni ozono-distruttive. Si scoprì allora che uno dei maggiori responsabili della distruzione dello strato di ozono è il freon, un gas utilizzato nella produzione degli impianti refrigeranti: a Montreal fu messo al bando insieme ai CFC (clorofuorocarburi) e agli HCFC (idroclorofuorocarburi).
Grazie a iniziative quali il Protocollo di Montreal e quello, successivo, di Kyoto, a partire dalla fine degli anni Novanta stiamo assistendo a una progressiva riduzione del buco dell’ozono. Nel gennaio 2018 la NASA, attraverso rivelazioni satellitari, ha constatato che dal 2005 il buco si è ridotto di circa il 20%: si calcola che, continuando su questa strada, l’ozono possa ripristinarsi interamente intorno al 2050.
L’Emission Trading Scheme
Oggi le emissioni CFC di Paesi in forte sviluppo come la Cina possono rallentare questo trend positivo. È dunque fondamentale non diminuire l’attenzione sulla problematica, perseguendo le direttive che dal Protocollo di Montreal in poi guidano le attività dei Paesi firmatari.
Questa edizione della Giornata internazionale per la preservazione dello strato di ozono vi pone l’accento fin dal titolo, “32 anni di guarigione”, celebrando il progressivo riassorbimento del buco e ricordando l’importanza di non abbassare la guardia.
Uno strumento utile a ridurre le proprie emissioni è l’Emission Trading Scheme (ETS), istituito con la Direttiva 2003/87/CE, che mira a limitare e regolamentare le emissioni di gas serra – nei quali erano inclusi anche i composti ozono-distruttivi come i CFC, oggi banditi – nei principali comparti industriali dei Paesi europei.
L’ETS fissa un tetto massimo complessivo di emissioni consentite sull’intero territorio comunitario nei vari settori di interesse (detti CAP), ai quali corrisponde un equivalente numero di “quote” di gas serra che possono essere acquistate e/o vendute su un apposito mercato. In questo modo, un comportamento virtuoso si traduce in un valore concreto per le imprese.
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