Packaging compostabile: perché e come certificarlo?

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I requisiti di ecosostenibilità, primi fra tutti la compostabilità e la riciclabilità, sono sempre più strategici per il mercato degli imballaggi. Una recente indagine di Nielsen, condotta in collaborazione con Novamont, sottolinea con ulteriore evidenza come l’ecosostenibilità sia determinante per le scelte di acquisto dei consumatori: per il 73% degli italiani è contemplabile pagare di più prodotto con un packaging ecosostenibile. Pur dovendo sostenere una spesa maggiore, oltre l’85% del campione intervistato dichiara di orientare i propri acquisti verso prodotti e brand che dimostrano di impegnarsi per la tutela ambientale.

 

Come deve essere il nuovo packaging?

Il packaging è tra i principali “bersagli” di questa nuova sensibilità destinata a crescere: l’87% dei consumatori ritiene la plastica “altamente inquinante” e cerca alternative valide e funzionali per rendere plastic-free quanto più possibile la propria vita. Per il 99% degli intervistati da Nielsen è addirittura un dovere, per i retailer, proporre packaging a ridotto impatto ambientale. Un’azienda che non si adegua a questo dovere è dunque “colpevole” di non fare abbastanza per il miglioramento del pianeta: stare con le mani in mano nuoce gravemente alla percezione del brand e dunque al business.
È ormai evidente: offrire prodotti con imballaggi eco-friendly è non più un valore aggiunto di cui poter fare a meno, ricercato da esigue nicchie di consumatori, ma un requisito necessario per adeguarsi alle nuove richieste di un mercato sempre più ampio e globale ma soprattutto esigente.
Dunque, scegliere di adottare un imballaggio ecosostenibile per i propri articoli è essenziale per restare competitivi: ma come comunicare efficacemente questa scelta ai consumatori, per far sì che si traduca in un effettivo valore per ambo le parti?

 

Ecostenibilità certificata: quanto vale?

Le certificazioni svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione di rapporti di fiducia duraturi tra operatori della filiera e consumatori. Consentono, infatti, ai produttori di avvalersi del parere di enti super-partes, godendo dell’affidabilità di marchi e loghi sempre più conosciuti, acquisendo così credibilità agli occhi dei consumatori; a questi, offrono una bussola per orientarsi nel caos di comunicazioni di marketing spesso approssimative e poco trasparenti, quando non volutamente ingannevoli, a garanzia della bontà delle proprie scelte di acquisto e di consumo, ovvero della propria coscienza, nei confronti dell’ambiente.
La ricerca di Nielsen evidenzia anche come comunicare la sostenibilità per mezzo di certificazioni sul packaging o in etichetta faccia la differenza: un italiano su tre legge queste informazioni prima di acquistare; il 27% dei consumatori fa le sue scelte sulla base del materiale usato come imballaggio e il 23% valutando le caratteristiche di questo materiale.
Nel 2019, i prodotti con certificazione biologica hanno generato in Italia un indotto di 1,3 miliardi di euro; quelli con in etichetta certificazioni di qualità e sostenibilità – quali ad esempio Ecolabel, Ecocert, Sustainable e FSC – 3,1 miliardi di euro: questa è la misura diretta della fiducia dei consumatori nei confronti dei brand che comunicano in modo chiaro e, soprattutto, credibile il proprio impegno per la tutela ambientale. Un valore che cresce di anno in anno e che fa ben capire quanto sia conveniente comunicare l’ecosostenibilità sul packaging per mezzo di certificazioni.

 

Compostabile è meglio

Offrire ai consumatori un packaging ecosostenibile significa impiegare materiali che rispettino le condizioni individuate dalla Direttiva europea sugli imballaggi 94/62/CE ovvero che non si trasformino in rifiuti una volta esaurita la propria funzione.
Come Direttiva 2008/98/CE insegna, quando non si può impedire che un materiale arrivi a fine vita ovvero che esaurisca la propria funzione, oppure che venga riutilizzato tal quale (condizione non sempre realizzabile, soprattutto nel caso di imballaggi a matrice cellulosica o mista destinati al food contact), non resta che riciclarlo. A tal scopo, abbiamo visto in questo articolo quando un materiale può considerarsi compostabile cioè quando le sue componenti organiche possono essere recuperate come risorsa riducendo quanto più possibile l’impatto ambientale.
Una soluzione, la compostabilità, che piace ai consumatori; lo dimostra la rapida crescita della produzione delle cosiddette “bioplastiche”. Secondo European Bioplastics, nel 2019 la produzione di plastiche ottenute da materie prime rinnovabili si è attestata a circa 2,11 milioni di tonnellate, di cui il 53% destinato al mercato del packaging.

 

OK Compost Industrial e Seedling

Può apparire una considerazione superflua ma non è così: poiché la biodegradabilità è un parametro relativo ai contesti nei quale si realizza, e non poche sono le problematiche emerse durante i processi di recupero di questi nuovi materiali, è importante accertarsi che il packaging utilizzato sia effettivamente compostabile negli impianti industriali. In caso contrario, il materiale finisce in discarica o nei termovalorizzatori, vanificando l’impegno di produttori e consumatori nel dirigersi verso un’economia realmente circolare.
Dunque, come possiamo verificare che il nostro imballaggio sia davvero ecosostenibile e, successivamente, comunicarlo a clienti e consumatori?

TÜV Austria offre una soluzione attraverso la certificazione OK compost INDUSTRIAL: marchio che garantisce come biodegradabile in un impianto di compostaggio industriale il packaging che può fregiarsene, inclusi i componenti, gli inchiostri e gli additivi, sulla base della norma EN 13432 e dunque anche alla Direttiva 94/62/CE. A questa, grazie alla partnership con European Bioplastics, si aggiunge il valore della certificazione Seedling a garanzia della qualità del compost ovvero della totale assenza di effetti negativi sull’ambiente.
La certificazione OK Compost INDUSTRIAL e Seedling assicura la conformità di un imballaggio con gli standard di riferimento e le disposizioni dell’ente certificatore, in quanto ai requisiti di biodegradabilità e compostabilità, permettendone il riconoscimento di qualità in Europa. Si tratta cioè di un valido attestato di ecosostenibilità in grado di orientare i consumatori verso scelte più responsabili e, dunque, di valorizzare i prodotti che possono fregiarsene.

 

Come ottenere la certificazione Ok Compost INDUSTRIAL e Seedling?

Gli ampi laboratori di Ecol Studio sono qualificati da TÜV Austria per eseguire tutte le analisi necessarie alla verifica dei requisiti di ecosostenibilità dei tuoi imballaggi, permettendoti di ottenere la certificazione Ok Compost INDUSTRIAL e Seedling.

Il test di compostabilità, eseguito in accordo alla norma EN 13432 che definisce le caratteristiche che un materiale deve possedere per decomporsi durante un processo di compostaggio industriale, si suddivide nelle seguenti fasi:

  1. Caratterizzazione: Si tratta della fase analitica preliminare, nella quale andiamo a verificare l’eventuale contenuto di metalli pesanti, fluoro e solidi volatili.
  2. Biodegradabilità: Misuriamo la capacità di un imballaggio o di sue componenti a essere degradato da microrganismi, in modo che almeno il 90% del carbonio organico sia convertito in anidride carbonica. Il test è condotto secondo lo standard EN ISO 14855-1:2012 e ha una durata di 6 mesi.
  3. Disintegrabilità: In questa fase verifichiamo come un imballaggio o le sue componenti si disintegrano all’interno di un processo di compostaggio industriale. Il test, della durata di 12 settimane, è eseguito in accordo alla norma ISO 16929:2019; al termine, almeno il 90% dei residui del materiale devono avere dimensioni non superiori a 2 mm.
  4. Ecotossicità: Infine, misuriamo la capacità di germinazione e di crescita delle piante sul compost ottenuto. Applicando lo standard OECD 208:2006, facciamo germogliare due diverse tipologie di semi sul campione, in parallelo a un compost di controllo. Il campione deve produrre almeno il 90% della biomassa vegetale rispetto al substrato di verifica, in assenza di effetti negativi sulle piantine.

Per maggiori informazioni, i nostri esperti sono sempre a tua disposizione. Visita questa pagina del nostro sito web e inviaci le tue richieste scrivendoci nel form in fondo alla pagina.
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