Emissioni odorigene: come trattarle negli stabilimenti?

Reading Time: 4 min.

Le emissioni odorigene prodotte dagli stabilimenti sono sempre più al centro dell’attenzione delle Autorità di Controllo in campo ambientale. Questo è dovuto in parte anche all’aumento delle segnalazioni e delle richieste di intervento o di controllo da parte di comitati, associazioni o singoli cittadini, critici o preoccupati dalla esposizione alla problematica delle maleodoranze provenienti da realtà produttive.

Di fronte a questa forte attenzione dell’opinione pubblica è preferibile non rimanere passivi.

Il consiglio è quello di cogliere questa modifica legislativa come una vera e propria opportunità, anticipando eventuali criticità che potrebbero sorgere con gli abitanti e le Autorità, in modo da tutelare il proprio business, da un lato e dall’altro, di evidenziare la attitudine virtuosa e sostenibile dell’azienda.

Di cosa tratta l’articolo 272-bis?

Il D.lgs 183/2017 ha introdotto un riferimento agli odori nel Testo Unico dell’Ambiente attraverso l’inserimento di un nuovo articolo, l’articolo 272-bis, Emissioni odorigene.

L’articolo 272-bis introdotto nel D.lgs 183/2017 permette alle Regioni di:

  • prevedere misure per la prevenzione e la limitazione delle emissioni odorigene degli

stabilimenti,

  • introdurre, nelle autorizzazioni delle Aziende, valori limite per le emissioni odorigene
  • introdurre anche le specifiche portate e concentrazioni massime.

 

Ci sono dei valori limite o dei riferimenti da seguire?

Non ci sono valori limite; a livello normativo gli unici riferimenti sono delle linee guida che non prevedono concentrazioni limite ma mappe di impatto ai recettori vicini, dove devono essere rispettati alcuni specifici valori di soglie di percezione dell’odore (al picco al 98° percentile su base annuale di 1, 3 o 5 ouE/mc), come già introdotte dalle Delibere regionali di Lombardia e Provincia Autonoma di Trento.

Alcune Regioni avevano già legiferato attraverso leggi regionali e delibere di giunta regionale sul tema delle emissioni odorigene prima dell’introduzione dell’art. 272-bis, tra le quali:

  • Lombardia, (Delibera di Giunta Regionale n. IX/3018 del 15 febbraio 2012)
  • Puglia, (L.R. n. 23 del 16 aprile 2015),
  • Piemonte, (Deliberazione della Giunta Regionale n. 13-4554 del 9 gennaio 2017),
  • Provincia autonoma di Trento, (Delibera di Giunta Provinciale n. 1087 del 24 giugno 2016).

Altre Regioni si stanno muovendo nella stessa direzione: la Regione Toscana, ad esempio, sta approvando la modifica della Legge 9/2010 con la quale intende dare attuazione ai cambiamenti introdotti dal D.lgs 183/2017, con appositi limiti emissivi in termini di odore.

Emissioni odorigene depuratore industriale

La vera novità: le emissioni sotto l’attenzione delle istituzioni

La nuova norma segue, difatti, la sempre maggiore sensibilità delle popolazioni verso la tematica delle emissioni odorigene, e cerca di dare una risposta alle sempre più numerose segnalazioni e richieste di intervento alle Autorità di Controllo, da parte dei cittadini esposti a questa problematica. È quindi soprattutto una opportunità per le Aziende, di conservare e migliorare il rapporto di fiducia e credibilità con il territorio circostante, tutelando le proprie realtà produttive.

La norma, infatti, mette un forte focus sulle emissioni odorigene, consentendo alle Autorità Competenti di prevedere misure di prevenzione e limitazione appositamente definite, che diventeranno poi oggetto di verifica delle Autorità di Controllo.

È quindi essenziale che ogni Azienda inizi a monitorare le proprie emissioni e tutelarsi preventivamente al fine di evitare qualsiasi problema in futuro.

Sono previste sanzioni in caso di cattiva gestione delle emissioni?

L’inserimento del tema delle emissioni odorigene all’interno di una autorizzazione ambientale e la definizione di specifici limiti comporta che le difformità riscontrate a seguito di verifica dell’Autorità di Controllo, siano oggetto di sanzione al pari delle altre fonti emissive regolamentate dall’autorizzazione.

La consapevolezza, la verifica, il monitoraggio e una gestione strutturata: i passi che un’azienda dovrebbe percorrere

Vista la crescente attenzione da parte delle Istituzioni agli odori, lo sviluppo di una conseguente consapevolezza da parte delle aziende verso le sorgenti e le emissioni odorigene diventa fondamentale, e il monitoraggio, insieme con una gestione strutturata della materia, sono altamente consigliati.

Per evitare di incorrere in sanzioni e procedere invece con uno sviluppo della propria Azienda in armonia con il nostro territorio e le persone che ci vivono, è necessario acquisire consapevolezza sulle proprie emissioni odorigene, verificando se nel proprio sito ci sono delle criticità, programmando un eventuale monitoraggio ed applicando, se necessario, dei modelli diffusionali, per verificarne la conformità verso le popolazioni vicine.

Dopo la mappatura delle fonti emissive si svolgerà un’attività di campionamento professionale e specifica con metodi e strumenti idonei, che porti alla misurazione puntuale di tutte le sorgenti areali, e che permetta la determinazione dei ratei emissivi delle sorgenti odore dello stabilimento.

Il passo successivo potrà essere quello di realizzare uno studio meteo diffusionale sulla dispersione degli odori sito-specifico, realizzato con strumenti di modellazione della dispersione atmosferica riconosciuti, per valutare i livelli di percezione degli odori nelle aree circostanti lo stabilimento.

A seguito di tutte queste analisi, con l’aiuto del Consulente, sarà possibile proporre delle migliorie o eventuali interventi di mitigazione sulle sorgenti di odore, da perseguire se necessari per migliorare la qualità delle emissioni dello stabilimento, rendendo così la propria Azienda ecocompatibile, inserita nel territorio, in armonia con le popolazioni locali, in grado di tutelarsi di fronte a controlli e verifiche al fine di evitare sanzioni.

Il consiglio, come sempre, è quello di rivolgersi ad aziende strutturate e a consulenti preparati ed esperti, che siano in grado di raccogliere ed elaborare nel modo più opportuno dati e informazioni, proponendo azioni adeguate al raggiungimento dei risultati.

Clicca sull’immagine sotto per scoprire come possiamo monitorare, insieme a te, le tue emissioni odorigene e prevenire rischi e sanzioni!

Emissioni odorigene industriali, come controllarle

Resta sempre aggiornato su questa e tutte le altre tematiche di Ambiente, Salute e Sicurezza, Qualità del Prodotto. Clicca sull’immagine sotto, scegli il tuo ambito e iscriviti alla News Better: è gratuito!

Iscriviti alla News Better Ecol Studio!

Ti è stato utile questo articolo?

Clicca su una stella e vota l'articolo!

Voto medio 0 / 5. Risultato: 0

Questo articolo non è ancora stato votato. Votalo per primo!

2 Commenti

SHARE