Lo sentiamo dire da anni ormai, il modo di comunicare oggi è cambiato. È diventato una specie di refrain quasi un rumore di fondo a cui non facciamo veramente attenzione. In realtà dovremmo, anche perché siamo persone ed in quanto tali, siamo in relazione continua le una con le altre e comprendere meglio come le informazioni e le emozioni passano oggi, da una persona all’altra, da un gruppo all’atro, da una organizzazione all’altra, non solo ci può aiutare a crescere e far crescere ma ci identifica come persone.
Il mio messaggio e come lo trasmetto inevitabilmente ed inesorabilmente dice chi sono. Dà alla persona la sua essenza ed il suo essere. Come comunichiamo e cosa comunichiamo quindi ci identifica ma anche quanto comunichiamo e perché. Se la nostra comunicazione è volta alla cura dell’altro, gratuita, con il solo scopo di accrescere la sua conoscenza di far sì che possa usufruire della mia esperienza e di quella di altre persone che sperimentando con fatica ed esplorando percorsi sconosciuti per primi possano far sì di proteggere il cammino di altri allora possiamo affermare che stiamo facendo bene e tutto questo è bello.
Questa è la sensazione che ho avuto quando mi è stata illustrata questa idea. Come in un caffè letterario di inizi 900’ dove si discuteva di scienza, tecnica, nuove scoperte, esperienze, viaggi, oggi, in questo caffè letterario virtuale, si propone lo stesso.
Un ambiente dove si mettono a disposizione conoscenze su temi importanti, sicurezza, ambiente, salute, qualità del prodotto e processo, dove si invitano esperti a condividere la loro competenza in tal senso con lo scopo principale di dare uno strumento semplice, immediato; una guida per migliorare e soprattutto per usufruire di quanto sperimentato e studiato da chi ci ha preceduto in queste strade. Per procedere più veloci ma soprattutto più sicuri.
